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Ich grolle nicht

25 febbraio 2010

Ich grolle nicht, und wenn das Herz auch bricht,
Ewig verlor’nes Lieb ! Ich grolle nicht.
Wie du auch strahlst in Diamantenpracht,
Es fällt kein Strahl in deines Herzens Nacht.
Das weiß ich längst.

Ich grolle nicht, und wenn das Herz auch bricht,
Ich sah dich ja im Traum,
Und sah die Nacht in deines Herzens Raum,
Und sah die Schlang’, die dir am Herzen frißt,
Ich sah, mein Lieb, wie sehr du elend bist.

Io non mi lamento, anche se il cuore mi si spezza,
amore perduto per sempre!  Io non mi lamento.
Se anche tu splendessi nella luce del diamante,
non cadrebbe un raggio nella notte del tuo cuore.
Questo lo so da tempo.

Io non mi lamento, anche se il cuore mi si spezza.
Ti ho visto in sogno,
e ho visto la notte nel tuo cuore,
ho visto il serpente che ti divora il cuore,
ho visto, amore mio, quanto soffri.

Heinrich Heine: Buch der Lieder, Lyrisches Intermezzo n. 18

Robert Schumann, Dichterliebe op. 48: Ich grolle nicht

 

Se è vero che il patrimonio genetico può arricchirsi nel corso della vita, questa pagina fa parte ormai del mio dna, da quando consumavo quel 33 giri di mia madre con l’edizione di Fischer-Diskau e Moore che vi propongo all’ascolto.

Affiancati a Fischer-Diskau, altri due interpreti storici: Hermann Prey e Fritz Wunderlicht. Fischer-Diskau, elegante e suadente; Prey, meditativo e disperato (da togliere il respiro); Wunderlicht, fremente e aspro.

R. Schumann, Ich grolle nicht. Dietrich Fischer-Diskau – Gerald Moore, 1956.

R. Schumann, Ich grolle nicht. Hermann Prey – Leonard Hokanson

R. Schumann, Ich grolle nicht. Fritz Wunderlich – Pianoforte n.d.

Chi preferisco? Ebbene, Hermann Prey, con il quale rimango col fiato sospeso e sull’orlo della sedia,  (nonostante le incertezze d’intonazione sfuggite a questo grandissimo nell’esecuzione filata: ma chi se ne importa!).

 

13 commenti leave one →
  1. arte64 permalink
    27 febbraio 2010 10:27

    Aaaaaahhhh…

    (sospiro pieno di Wehmut)

    Qui riuniti due dei miei “primi amori”: Schumann e Heine.
    Sul Buch der Lieder ho imparato il tedesco, secoli fa. Grazie per il parere sulle diverse interpretazioni. Io conoscevo solo Fischer-Dieskau!

    Sulla traduzione: io avrei rispettato gli indicativi al terzo e quarto verso, secondo me il significato cambia usando il congiuntivo. Scusa ma in queste cose sono malata.
    🙂

    • taniapallabazzer permalink*
      27 febbraio 2010 11:16

      …hai amato i miei stessi amori, allora!
      Quanto alla traduzione: non l’ho attribuita a nessuno perché è un collage di diverse traduzioni che ho composto con fervore da liceale, mettendo ben poco di mio. Lo scarso tedesco che so, comunque…l’ho imparato dai testi Heine e Goethe e soci, musicati dagli autori di lieder dell’800, negli stessi anni in cui mio fratello imparava l’inglese dalle canzoni dei Pink Floyd! Lui però l’inglese oggi lo conosce da bilingue, io… (figlia di una germanista…)…ehm

  2. arte64 permalink
    27 febbraio 2010 14:46

    Sì. Ma magari se tuo fratello ha imparato l’inglese sui Pink Floyd fa errori tipo “we don’t need no education”, mentre tu in tedesco conosci il significato di lemmi raffinati e ottocenteschi come “grollen”…

    … vuoi mettere?

    🙂

    • taniapallabazzer permalink*
      28 febbraio 2010 12:01

      Come no! da questa prospettiva…non sfigurerei in un salotto ottocentesco allora, potrei bussare alla porta di Clara Wieck oggi stesso!!!

  3. monicavannucchi permalink
    28 febbraio 2010 22:40

    Ecco, posso partecipare anche io al dibattito anche se di tedesco non so nulla? però nonna rumena tedesca madrelingua e marito napoletano che sa il tedesco ed è musicologo fanno un sacco di punti! o no? Comunque il marito mi ha chiesto quali versioni avevi postato, e ora corro a dirglielo… però non riesco a scaricare, come al solito. Sembra che sia perchè la connessione con Fastweb è lenta (!); forse ce la rallentano apposta perchè mio figlio scarica troppa roba, boh! monica

    • taniapallabazzer permalink*
      2 marzo 2010 21:19

      La connessione con fastweb lenta!! …mi sa che i vertici di fastweb si sono portati via pure i fili delle connessioni…!! Qui, nella campagna romana, non arrivano nemmeno…
      Ecco, ma tuo marito quale versione preferisce? e tu? Comunque le potete scaricare anche direttamente da youtube, ma temo che il problema sarà lo stesso.
      baci

  4. monicavannucchi permalink
    2 marzo 2010 22:41

    Lui Wunderlicht; io non so, te lo dirò.. . ora sono sfinita dal lavoro: otto ore al giorno di fila con il secondo anno di recitazione, come le vedi? Non connetto proprio più. monica

    • taniapallabazzer permalink*
      2 marzo 2010 22:58

      Ti capisco sai…anche per me è una settimana di fuoco, arrivo anch’io a sei – sette ore….e alla fine non vedo più niente!

  5. Paolo Tagliapietra permalink
    29 settembre 2011 18:24

    Sai Tania, anche io ho imparato un po’ di tedesco dai Lieder. Questo fatto ha comportato qualche conseguenza: una volta a Bregenz rovesciai sul tavolo uno stivale di birra e al cameriere furioso mormorai: “mein herz ist zerrissen”.
    E’ un miracolo se sono uscito vivo dal locale…
    Comunque concordo con la tua amica: anche io preferirei l’indicativo.
    E, se posso partecipare al sondaggio: DFD tutta la vita…

    • pioggiadinote permalink*
      29 settembre 2011 19:03

      Lo credo, Paolo!! Avrà pensato che lo prendessi in giro…
      D’altra parte, i frasari appositamente compilati per i viaggiatori moderni sono, oltre che del tutto privi di poesia, anche surreali. Quindi meglio esprimersi in versi (o per – versi?).

      Ah, comunque DFD resta il mio primo amore.

  6. Pat permalink
    17 aprile 2012 21:08

    la traduzione in italiano è diversa da quella che conoscevo io, invece di “non mi lamento” c’era “non nutro rancore”, il significato è decisamente diverso, non conoscendo la lingua tedesca chiedo un parere a chi può dare un parere o una spiegazione. Grazie

  7. paolo tagliapietra permalink
    14 ottobre 2014 13:38

    In effetti “non serbo rancore” è decisamente più appropriato alla situazione

  8. dario bottura permalink
    16 gennaio 2018 21:43

    Mi permetta di aggiungere a quelle da Lei preferite l’interpretazione a me farà di Peter Schreier.

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