Minstrels
Ritornello, rimbalzi
tra le vetrate d’afa dell’estate.Acre groppo di note soffocate,
riso che non esplode
ma trapunge le ore vuote
e lo suonano tre avanzi di baccanale
vestiti di ritagli di giornali,
con istrumenti mai veduti,
simili a strani imbuti
che si gonfiano a volte e poi s’afflosciano.Musica senza rumore
che nasce dalle strade,
s’innalza a stento e ricade,
e si colora di tinte
ora scarlatte ora biade,
e inumidisce gli occhi, così che il mondo
si vede come socchiudendo gli occhi
nuotar nel biondo.Scatta ripiomba sfuma,
poi riappare
soffocata e lontana: si consuma.
Non s’ode quasi, si respira.
Bruci
tu pure tra le lastre dell’estate,
cuore che ti smarrisci! Ed ora incauto
provi le ignote note sul tuo flauto.
Eugenio Montale: Minstrels, da Ossi Di Seppia
Musica senza rumore, musica che s’inoltra nei vicoli ma poi attraversa il corpo, musica che nasce e muore. Musica che si respira.
A seguire un ascolto, lo stesso che ispirò Montale, gestito con sapienza ed eleganza da Arturo Benedetti Michelangeli.
C. Debussy: Minstrels, Préludes Ier livre, XII.
Montale è Montale, Arturo è Arturo, ma posso dire che anche la foto è splendida? L’hai fatta tu? Mi incantano i colori.
Non l’ho fatta io: pur frequentando spesso la Liguria e i suoi paesi (il levante), non avevo una foto dai colori così, di un vicolo della meravigliosa Camogli.
Sì, c’è poco da aggiungere, a Eugenio e Arturo…
Bella, riconoscibile foto. Adoro Camogli, ci sono stato proprio questo giovedì. Camogli – San Rocco – San Niccolò – Punta Chiappa e bagno nell’acqua gelida di Stella Maris deserta…
Lascio sempre il mio cuore in queli luoghi. Io riparto, ma il mio cuore resta lì ad aspettare che torni ancora una volta su quei sentieri e in quel mare.
Sono anch’io appassionata di quei dintorni Fabio, Camogli ha un fascino tutto particolare, ma ogni paese ha una sua anima speciale, e un suo intimo rapporto con il mare.
Ogni tanto è bene tornarci, sì; per fortuna mio padre vive da quelle parti, perciò a me l’occasione capita con una certa regolarità!