Zarko d’altri tempi
Queste giornate d’un caldo torrido, giunte con sollievo di molti, rendono le sale di danza luoghi particolarmente insalubri.
Anche Zarko soffre il caldo, e per questa stagione predilige il completo bianco, a volte corredato di giacca blu, come un autentico yacht captain.
– Oggi ho dimenticato mio … ventaglio – mi confessa un giorno, e io ben so che ama questo oggetto come lo amava Kitri. – Lei non ha per caso un foglio?
– Maestro, non ho un foglio bianco, ho solo degli spartiti, c’ho qui Le Silfidi, possono andar bene…?
– Ho ho, …Le Silfidi, bene… perché senza mio ventaglio…
Così comincia a sventolarsi con quella pietra miliare della storia del balletto romantico. La lezione può iniziare.
– … Aprite bene le orecchia! Voi non ascoltate musica!
In effetti, alcuni dei giovani allievi hanno notevoli difficoltà nel condurre il proprio corpo sul fraseggio musicale, pur essendo ormai più che adolescenti. D’altronde, i pianisti che accompagnano le classi di danza si domandano talora quale ruolo arrivi a rivestire la musica: troppo spesso piegata con violenza, fino a perdere la logica del proprio percorso espressivo, alle esigenze di certi passi di danza delle lezioni; troppo spesso ridotta ad orpello, eco dei tempi in cui le dame vestivano trine e merletti, oggetto frivolo che aiuta a fare un po’ di vento…
ahah!! lo vidi pochi giorni orsono attraversare la strada con una segnaletica camicia gialla; lo trovai moolto invecchiato, l’ombra di quel che ricordavo. Ma anche l’ombra ha caldo, si vede.
monica
Sì, ne ha una gialla e anche una fucsia, di quelle che disintegrano la rètina…