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Winter variations

9 dicembre 2010

Quella sera, non ho capito. Non mi ha afferrata a sufficienza. Quella sera, la danza mi ha lasciata  senza risposte: cercavo, si vede, qualcosa di immediatamente leggibile.  Eppure, Winter Variations di Emanuel Gat è un lavoro coreografico perfettamente composto nel suo disegno formale e calibrato nei movimenti sinuosi e morbidi dei due danzatori; movimenti e gesti ripetuti ma mai esattamente uguali, variati nelle sfumature della loro leggerezza. E il filo del discorso, pur inafferrabile nella sua astrazione, è allo stesso tempo percorribile e poetico nel suo svolgersi, nel suo divenire; ondulato nei percorsi e sintonizzato con sapienza e cura sulle assai raffinate scelte musicali: dal sublime Der Lindenbaum di Schubert (Die Winterreise), ai Beatles di A day in the life, alla musica araba di Riad Al Sunbati, al Malher di Das Lied von der Erde.

Eppure quel giorno ero spettatrice attenta, ma non coinvolta. Sono rimasta fuori dalla sala troppo spaziosa.

Ecco uno stralcio del lavoro di Gat, raccolto proprio nell’occasione a cui ho assistito.

 

Vi segnalo invece questo articolo di Monica Vannucchi che rende il giusto merito a questo lavoro di Gat.

 

 

RomaEuropa Festival, Auditorium della Conciliazione, 13 novembre –

Ideatori e interpreti Roy Assaf e Emanuel Gat  

 

 

 

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