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Incontri

9 gennaio 2011
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Appena ho imboccato la strada solitaria tra i campi la pioggia si è intensificata, così per aprire il buio ho acceso i fari abbaglianti. Dopo qualche decina di metri, spuntando all’improvviso dalla mia destra, un grosso topo grigio ha attraversato la strada davanti a me, velocissimo, sotto la pioggia scrosciante. 

§ 

Una cavalletta lunga diversi centimetri è riuscita a sopravvivere all’autunno su un balcone nutrendosi delle foglie di basilico. Ma non è di quel colore verde brillante che la rivestiva in estate, si è  ingrigita ed è cosparsa di chiazze più scure, che appaiono come piccole scaglie. Non salta più, e sembra voler risparmiare le forze per sopravvivere. Sfruttando uno stendipanni come cavallo di Troia, si è trasferita su un altro balcone, quello più riparato. 

§

Da lontano sembrava una busta di plastica che rotolava spinta dal vento, così non mi sono preoccupata di rallentare troppo. Ma avvicinandomi ho riconosciuto la figura goffa di un istrice che in pieno giorno attraversava la strada trafficata, vicino ad un centro abitato. Gli aculei della sua pesante armatura dondolavano di qua e di là ed appesantivano il suo passo già corto.

§

Un serpente si è annidato in uno dei miei grandi vasi di fiori, l’ho visto luccicare sotto le foglie morte. Ho preso un lungo bastone e l’ho sollevato, per gettarlo nel prato al di sotto del balcone.

 §

 

7 commenti leave one →
  1. arte64 permalink
    10 gennaio 2011 13:32

    Inquietante…

    • taniapallabazzer permalink*
      10 gennaio 2011 17:16

      Alcuni aneddoti sono realtà, altri sogno. Ma raccontati di seguito sembrano tutti incubi!

  2. arte64 permalink
    10 gennaio 2011 19:23

    La presenza del serpente per me implica incubo, che sia essa onirica o reale (fobia).

    • taniapallabazzer permalink*
      10 gennaio 2011 23:41

      E il Signore Iddio disse al serpente… porrò inimicizia tra te e la donna, e fra la tua stirpe e la stirpe di lei: essa ti schiaccerà il capo, e tu attenterai al suo calcagno (Gen. 3:13-15)

  3. 11 gennaio 2011 19:38

    Un senso di fraternità che condivido. Questo non vuol dire ch’io sia vegetariano – sono onnivoro, e capace di uccidere un pollo o un coniglio, quando serve. Ma molti vegetariani e vegani non hanno questo senso di fraternità, con gli animali, con le piante… questo senso solidale.

    • taniapallabazzer permalink*
      11 gennaio 2011 23:28

      Penso che proprio l’adesione “integralistica” a un qualsiasi modus vivendi non sia un buon segno, soprattutto quando nasce da uno stato di inquietudine e insoddisfazione interiore che così viene solo accantonato, non riuscendo a risolversi. L’intolleranza che molti finiscono per manifestare verso chi non aderisce è uno dei peggiori risvolti; l’altro è l’incoerenza, cioé la mancanza di amore reale (o senso di fraternità come dici tu) verso le altre creature, che siano animali o… esseri umani.

  4. arte64 permalink
    12 gennaio 2011 09:20

    Tania e Pasquale, condivido in pieno.

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