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Mezzogiorno d’inverno

27 novembre 2011
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Mezzogiorno d’inverno 

In quel momento ch’ero già felice

(Dio mi perdoni la parola grande

e tremenda) chi quasi al pianto spinse

mia breve gioia? Voi direte: “Certa

bella creatura che di là passava,

e ti sorrise”. Un palloncino invece,

un turchino vagante palloncino

nell’azzurro dell’aria, ed il nativo

cielo non mai come nel chiaro e freddo

mezzogiorno d’inverno risplendente.

Cielo con qualche nuvoletta bianca,

e i vetri delle case al sol fiammanti,

e il fumo tenue d’uno due camini,

e su tutte le cose, le divine

cose, quel globo dalla mano incauta

d’un fanciullo sfuggito (egli piangeva

certo in mezzo alla folla il suo dolore,

il suo grande dolore) tra il Palazzo

della Borsa e il Caffé dove seduto

oltre i vetri ammiravo io con lucenti

occhi or salire or scendere il suo bene.

Umberto Saba, Canzoniere

§

Spontaneamente, senza rifletterci più di tanto, ho sentito la necessità di associarmi a questo canto ingenuo e lucente.

§

6 commenti leave one →
  1. 27 novembre 2011 05:25

    Non la conoscevo, grazie Tania, non la scorderò più.

    Memorabile anche l’associazione che proponi tra quadro e poesia.

    Infine: “quel globo dalla mano incauta / d’un fanciullo sfuggito (egli piangeva / certo in mezzo alla folla il suo dolore, / il suo grande dolore)” alla mia mente metaforica fa venire in mente”globo = Terra” e dunque “fanciullo = Dio”.

    Buona Domenica.

    Pasquale

    • pioggiadinote permalink*
      27 novembre 2011 12:41

      Più superficialmente, io arrivavo a pensare fanciullo=uomo, invece credo che la tua interpretazione sia assolutamente corretta, anche pensando a
      “il nativo cielo”
      “e su tutte le cose, le divine /cose”
      e al contesto in cui agisce il fanciullo: incantato, cristallino, celestiale proprio.

      La trovo una poesia meravigliosa.

      Bellissimi anche gli ultimi due versi:

      “oltre i vetri ammiravo io con lucenti
      occhi or salire or scendere il suo bene.”

      “or salire or scendere il suo bene”
      Anche nel suo senso solo letterale, è davvero commovente.

      buona domenica anche a te!

  2. Denise Cecilia S. permalink
    27 novembre 2011 11:20

    Grazie, mi fa bene.

    • pioggiadinote permalink*
      27 novembre 2011 12:42

      Sì, anche a me, è davvero molto bella!!!

    • pioggiadinote permalink*
      27 novembre 2011 22:04

      @Denise, ho risposto al tuo commento, ma non ti avevo ancora letta.
      Penso alla lettura di Pasquale: questa immagine del fanciullo che è Dio e si dispera perchè il mondo che ha creato “gli sfugge di mano” è struggente perchè avvicina Dio alla nostra umanità; non è un dio lontano, è un Dio che attraversa la piazza di una nostra città, che abita il nostro mondo. E’ senz’altro un’idea di Dio che mi piace molto.

      • Denise Cecilia S. permalink
        28 novembre 2011 16:45

        E’ proprio parte dell’idea che ho di Dio 😉

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