Mezzogiorno d’inverno
Mezzogiorno d’inverno
In quel momento ch’ero già felice
(Dio mi perdoni la parola grande
e tremenda) chi quasi al pianto spinse
mia breve gioia? Voi direte: “Certa
bella creatura che di là passava,
e ti sorrise”. Un palloncino invece,
un turchino vagante palloncino
nell’azzurro dell’aria, ed il nativo
cielo non mai come nel chiaro e freddo
mezzogiorno d’inverno risplendente.
Cielo con qualche nuvoletta bianca,
e i vetri delle case al sol fiammanti,
e il fumo tenue d’uno due camini,
e su tutte le cose, le divine
cose, quel globo dalla mano incauta
d’un fanciullo sfuggito (egli piangeva
certo in mezzo alla folla il suo dolore,
il suo grande dolore) tra il Palazzo
della Borsa e il Caffé dove seduto
oltre i vetri ammiravo io con lucenti
occhi or salire or scendere il suo bene.
Umberto Saba, Canzoniere
§
Spontaneamente, senza rifletterci più di tanto, ho sentito la necessità di associarmi a questo canto ingenuo e lucente.
§
Non la conoscevo, grazie Tania, non la scorderò più.
Memorabile anche l’associazione che proponi tra quadro e poesia.
Infine: “quel globo dalla mano incauta / d’un fanciullo sfuggito (egli piangeva / certo in mezzo alla folla il suo dolore, / il suo grande dolore)” alla mia mente metaforica fa venire in mente”globo = Terra” e dunque “fanciullo = Dio”.
Buona Domenica.
Pasquale
Più superficialmente, io arrivavo a pensare fanciullo=uomo, invece credo che la tua interpretazione sia assolutamente corretta, anche pensando a
“il nativo cielo”
“e su tutte le cose, le divine /cose”
e al contesto in cui agisce il fanciullo: incantato, cristallino, celestiale proprio.
La trovo una poesia meravigliosa.
Bellissimi anche gli ultimi due versi:
“oltre i vetri ammiravo io con lucenti
occhi or salire or scendere il suo bene.”
“or salire or scendere il suo bene”
Anche nel suo senso solo letterale, è davvero commovente.
buona domenica anche a te!
Grazie, mi fa bene.
Sì, anche a me, è davvero molto bella!!!
@Denise, ho risposto al tuo commento, ma non ti avevo ancora letta.
Penso alla lettura di Pasquale: questa immagine del fanciullo che è Dio e si dispera perchè il mondo che ha creato “gli sfugge di mano” è struggente perchè avvicina Dio alla nostra umanità; non è un dio lontano, è un Dio che attraversa la piazza di una nostra città, che abita il nostro mondo. E’ senz’altro un’idea di Dio che mi piace molto.
E’ proprio parte dell’idea che ho di Dio 😉