Il sesto senso
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Il sesto senso è quello cinetico.
E’ il senso attraverso il quale percepiamo le vibrazioni vitali negli altri. Il corpo infatti non è mai davvero fermo; è impossibile che non succeda niente ad un corpo, anche quando è immobile. Agiscono il pensiero, il respiro, il cuore e gli organi interni, e dall’esterno, la gravità. Il corpo quindi comunica, sempre. Persino quando muore, e resta solo la gravità: quando cessa di vivere, infatti, l’assenza del pensiero, del respiro, di ogni vibrazione, comunica agli altri la sua morte.
Il sesto senso è un’attitudine del pensiero.
Un’attitudine davvero misteriosa, la telepatia: leggere nei pensieri altrui; consentire che altri leggano nei propri. Non penso che possa trattarsi di un’azione unidirezionale: funziona quando tra due soggetti si manifesta una sorta di compatibilità. Infatti, talvolta non funziona. Il mio pensiero non arriva a destinazione (o viene respinto). E in molte altre occasioni, invece, raggiunge l’altro senza che io lo voglia, come se i miei pensieri fossero leggibili, non solo attraverso la trasparenza del mio cranio, ma anche senza la compresenza dei due corpi, e persino dopo un’assenza prolungata di contatti! Qui il corpo non è immobile, ma si trova da un’altra parte!
Il sesto senso è un fenomeno dovuto all’interazione del pensiero con le increspature dello spazio-tempo
Una teoria, della cui origine non so spiegarvi, racconta che gli eventi futuri possano essere percepiti nel presente se l’evento è tanto potente, nel momento futuro in cui accade, da produrre lo stesso effetto che ottiene un sasso gettato nell’acqua: una serie di onde che si allontanano dall’evento raggiungendo ogni direzione del tempo, anche il passato. In tal caso, il sesto senso non esiste. E’ una forma di percezione che si attiva soltanto se l’evento motore lo consente; non sei tu a percepire il futuro, è il futuro che raggiunge te.
Il sesto senso è una forma di intelligenza sensibile, acuta
Sapere in anticipo che un pomeriggio trascorrerà lietamente, o viceversa, dipende dalla nostra capacità di calcolare gli eventi, e dalla nostra abilità nel mettere in relazione i dati che conosciamo. Ma può bastare questa spiegazione? Che relazione abbiamo con un evento che deve ancora accadere, non abituale, di cui riusciamo a percepire in anticipo la manifestazione? Non possiamo in nessun caso intervenire sull’evento: percepiamo infatti direttamente la sua conclusione.
Il sesto senso è un amico
Caro amico, avvisami solo quando credi che sia necessario. Alcune specie di eventi preferisco ignorarle fino all’ultimo momento.
Per il resto, concedimi un cranio trasparente. Non mi dispiace: sono attratta dalla trasparenza come le mosche dal miele. E poi, facilita assai la comunicazione.
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