Un’onda del mare
(…) when you dance, I wish you
A wave o’ th’ sea, that you might ever do
Nothing but that (…).
William Shakespeare, The Winter’s Tale, atto IV.
Quando danzi, vorrei che fossi
un’onda del mare, per fare null’altro che quello,
muoverti, muoverti sempre,
senza altra funzione.
(Traduzione non mia)
Da sempre affascinata dal mare per i suoi colori e per la sua densità e per la dinamica delle sue acque, mi è familiare l’idea di cercare un’identificazione con le onde, ma non avevo mai associato il loro fluire a un movimento danzato – mentre l’inverso, ovvero riconoscere onde e flussi nelle forme e nei movimenti coreutici, è diventato quasi un luogo comune.
In questi versi è scritto il miglior augurio che si possa fare a chi vive per danzare – o viceversa – ma si tratta anche di una delle immagini più poetiche a cui ogni soggetto amoroso vorrebbe essere avvicinato.