Legami perduti
(Frammenti da un dialogo)
« (…) Sento che qualcuno cerca di entrare in contatto con me. Per questo nel sogno mi cerca e piange. E anch’io cerco questo contatto. Ho bisogno di legarmi a qualcosa. Vorrei ricominciare da capo (…)»
(…) lentamente, lui alzò la testa e mi guardò in viso.
«Io farò quanto è in mio potere per realizzare il contatto che cerchi (…). Quello che posso fare, lo farò. Ma anche se tutto andrà bene, può darsi che tu non ce la faccia a trovare la felicità (…) Può darsi che nel mondo dall’altra parte, non ci sia nessun posto per te. (…) Quando si cade in questa rigidità, è difficile tornare indietro (…)»
«Che cosa devo fare?»
«Finora tu hai perso molte cose. Molte cose preziose. Il problema non è sapere di chi è la colpa. Il problema è che tu attaccavi sempre qualcosa di te a tutte le cose che perdevi. Non avresti dovuto. Avresti dovuto tenere qualcosa da parte per te (…). Così ti sei consumato a poco a poco. Perché? Perché l’hai fatto?»
«Non lo so»
«Forse era più forte di te. O forse eri spinto a farlo da…una specie di destino (…)»
«Che cosa devo fare?» ripetei di nuovo.
«Danzare,» rispose «Continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? Devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c’entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. (…) Un passo dopo l’altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi».
Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro.
«Danzare è la tua unica possibilità. Devi danzare, e danzare bene. Tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta.(…) Finché c’è musica, devi danzare!»
Murakami Haruki, Dance Dance Dance (traduz. G. Amitrano)
Questo scritto è fantastico!!!!!!!!Anche se penso che l’ultima frase sia un pò……..conosco il famoso quadro……i vari commenti…….ma c’è una sorta di esasperazione che oggi più che mai non condivido e non ha senso……….rifletto all’istante e leggendo….ascoltando, danzando e cantanto!!!!!
Questa citazione mi piaceva perché ha tante letture possibili, ognuno può contestualizzare nella propria vita come crede queste considerazioni. Mi piaceva l’idea di poter ritrovare noi stessi, che ci siamo persi nelle sofferenze passate, affrontate male, attraverso la danza, e mi è venuto in mente il quadro di Matisse perché restituisce proprio l’immagine di legami tra le persone e, perché no, l’idea di una danza “terapeutica”… Baci Manu!