La danza delle luci
Anche loro danzano, e lo fanno nel cielo, dipingendo a colori vivi e fosforescenti, verde e giallo e blu e viola, l’azzurro scuro della sera o il nero della notte. I cieli sono quelli polari della nostra terra, ma non sempre: a volte compaiono in zone più vicine all’equatore, e sono presenti anche su altri pianeti. E’ uno spettacolo di luci cangianti.
Le aurore polari sono un fenomeno la cui origine è oggi spiegata scientificamente, ma nell’antichità era ritenuto misterioso e raccontato attraverso leggende e miti: i vichinghi ad esempio pensavano si trattasse del bagliore degli scudi delle walchirie, e quando si scorgeva significava che era in corso una battaglia. Di certo fin dalle epoche più antiche hanno affascinato gli uomini, e sono state sempre associate a manifestazioni soprannaturali: per alcune tribù di indiani le aurore erano i riflessi della danza del fuoco di folletti; ancor oggi, per gli aborigeni australiani sono una danza degli dei e per gli inuit della Groenlandia una danza dei morti.
In effetti è proprio un movimento danzato la prima immagine che viene in mente, perché questi bagliori di luce formano delle strisce, dei nastri che si svolgono muovendosi morbidamente e con lentezza, come fossero onde spinte da una forza invisibile. Come lingue di fuoco aeree si formano e poi si smaterializzano, ma si percepisce anche la loro energia, che le manifesta appunto come luci.
Al loro apparire può essere associato un suono talvolta anche udibile dall’orecchio umano e prodotto, come le luci stesse, da particolari perturbazioni del campo magnetico terrestre in interazione con l’ambiente circostante.
Ricordo la prima volta che vidi un’aurora boreale, proprio dietro casa mia, mentre facevo una passeggiata di sera. A richiamare la mia attenzione non fu la luce ma un suono molto strano, come un fruscio indefinibile. È uno degli spettacoli più belli che esistano, purtroppo qui da noi raro.
Che fascino, davvero uno spettacolo bellissimo, io dal vivo non l’ho mai visto né…ascoltato. Pensavo che dove sei tu fosse uno spettacolo quasi scontato, e invece!
Pensa che la distanza da qui a Capo Nord è quasi uguale alla distanza da qui all’Italia, e capirai meglio la lunghezza di questo paese quasi senza strade… visitandola via mare credo che se ne perda un po’la cognizione.
E’ vero, a pensarci c’è un’enorme distanza, ma credevo che anche alla tua latitudine fossero frequenti!