Brahms
Dal nord della Germania un compositore severo, asceta della musica, dedito alla produzione di musica strumentale e alieno dal teatro; per la profondità, il rigore e la bellezza di molte sue pagine, da me amatissimo. Non me ne vorrà, Johannes Brahms, se qui parlerò di come ho sfruttato alcune sue composizioni pianistiche per la costruzione di una lezione di danza esemplare (dimostrativa, o d’esame finale). La lezione fu preparata diversi anni fa per un corso “medio-avanzato” di danza classica in una scuola privata professionale.
Ecco le musiche della sbarra:
Entrata e breve pre-sbarra Aria (Variationen und Fuge op. 24)
Pliés Ballata op. 10 n. 4, prima parte
Primo tendu Variation XII (Variationen und Fuge op. 24)
Secondo tendu Variation III (Variationen und Fuge op. 24)
Jetés Variation I (Variationen und Fuge op. 24)
Ronds de jambe Intermezzo op. 118 n. 2
(rond: prima parte, con cadenza finale alla tonica; adagio: parte
centrale ad arpeggi nella sinistra e melodia alla destra)
Fondus Variation XIX (Variationen und Fuge op. 24)
[non troppo veloce]
Frappés Variation XIV (Variationen und Fuge op. 24)
Grands battements Variation XXV (Variationen und Fuge op. 24)
Per quanto riguarda le musiche per il centro la sequenza dei passi prevedeva un’alternanza tra musiche di Schumann e Brahms. Per l’originalità della scelta, e la speciale epica bellezza della musica, preferisco citare solo:
Grandi Giri al centro Ballade op. 118 n. 3
(il primo tema, utilizzato integralmente, nella sua irregolarità
metrica di 5 + 5 misure)
Dove ho riportato degli esempi d’ascolto, resta inteso che si tratta di grandi interpretazioni i cui tempi d’esecuzione non sono quelli che adotterei in una versione pensata per una lezione di danza.
Amo Brahms. Però non conoscevo Gilels, che è veramente una scoperta. Ha illuminato il mio caffè mattutino in una giornata grigia e piovosa di autunno norvegese, e non è poco.
Gilels è stato un grandissimo per Beethoven e Brahms. E sono contenta che abbia avuto questo effetto su di te.
Invece in generale Brahms ha un linguaggio troppo intimistico o “serioso” per sostenere i passi di danza, almeno per come in genere viene percepita la musica da parte di chi deve danzare. Proprio per questo, scegliere questo repertorio per i ballerini era stata per me un’occasione da non perdere e anche una sfida.
Infatti appena ho letto ti confesso che ho pensato che era un’impresa disperata… mi sarebbe piaciuto vederli danzare.
Certo, le musiche in questi casi vengono un po’ elaborate, “forzate”, per renderle effettivamente adatte al movimento che devono accompagnare.
…e cosa useresti per dei debuttanti adulti (ventanni circa) che devono capire il senso del movimento ( stavo per scrivere “carpire”!)? cosa potrebbe facilitare il compito, sostenerli senza gettarli nel panico? ovvio che sarebbero i miei allievi and! monica
Bé, ovvio, le mie musiche….!!! Scherzo… Comunque: dipende da un mucchio di cose che dovrei anzitutto vedere. Così, di primo acchito, senza pensarci troppo, mi vengono in mente un po’ di francesi: l’inflazionatissimo Satie, ma anche Poulenc (alcune chansons “poco impegnative”), Chabrier e perché non il più “classico” Gounod del Faust?
Sai cosa penso? che devono essere proprio fortunatuti i Maestri che lavorano con te! Ti preoccupi persino di creare un’armonia di insieme dei brani, con lezioni che girano intorno a uno o due musicisti; cose mai viste, e soprattutto mai udite! Gounod del Faust dicevi? e le chansons di Poulenc? mi do alla caccia, anche se è ovvio che se ci fossi tu ad eseguirle…
Mi viene in mente che pensavo specialmente alle danze dalle opere: dal Faust, ma anche da Les Nubiennes e da Les Troyennes, ad esempio. La trascrizione pianistica può essere importante soprattutto per le chansons, perché penso che nell’ambito di lezioni ed esercitazioni la voce possa costituire uno strumento…non efficace (destabilizzante in qualche modo, anche se non sempre), e sia preferibile l’esecuzione solo strumentale.
…Un giorno…